Orto Sinergico
E’ primavera. Sono iniziati i lavori nel campo, ma quest’anno con una sostanziale novità: durante un corso frequentato al Parco del Rastel, ho appreso la tecnica per realizzare l’orto sinergico.
L’orto sinergico è ancora più naturale dell’orto biologico!
Il metodo di agricoltura sinergica è stato ideato dall’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka ed elaborato dalla spagnola Emilia Hazelip e si basa sull’assunto che il suolo sia un organismo autonomo in grado di auto-rigenerarsi mantenendo la sua fertilità. La coltivazione sinergica si basa dunque su un rispetto assoluto delle condizioni naturali del terreno: quindi, nessuna lavorazione del suolo, mentre la terra fa crescere le piante, queste creano suolo fertile attraverso i propri essudati radicali, la penetrazione delle radici e l’attività di microrganismi, lombrichi, batteri e funghi.
E’ richiesta una lavorazione accurata il primo anno, basata sulla realizzazione di bancali o aiuole rialzate di circa 30-40 cm rispetto al terreno su cui si cammina o si lavora. Le piante inoltre non vengono estirpate, ma tagliate in modo che le radici si decompongano naturalmente nel terreno, rilasciando gli organismi che ne alimentano la fertilità. Il suolo viene ricoperto da una pacciamatura biodegradabile fatta con paglia, residui vegetali di piante, foglie (escluse quelle di noce), residui di potatura, lana di pecora, segatura, ecc.
Questo, a grandi linee, è ciò che ho appreso. Vediamo ora come ho proceduto alla realizzazione dei miei 3 orti sinergici:
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